Location: 
Murano - VE
Timeline: 
da 2010 a 2013
Tipologia di intervento: 
Restauro e riqualificazione
Importo lavori: 
16.200.000,00 €

Committenza: 
LAGARE SpA
Designer: 
Studio Antonio Citterio & Partners
Categoria: 
OG1
OG11
OS18A
OS18B
Dati interessanti: 
119 camere, 3 aree attrezzate e 1 area welness
Descrizione dell’intervento

Obiettivo: costruire una struttura con segni di innovazione ma nel rispetto totale della tradizione e delle materie esistenti e che caratterizzano i luoghi che accolgono l’opera.

Un accurato intervento di restauro e integrazione con nuove aperture mediante l’adozione di tecniche costruttive tradizionali all’interno di un disegno modulare.

L’intervento di riqualificazione, con la realizzazione di una struttura alberghiera, si pone all’interno di un più ampio disegno di ricucitura e rivalutazione di una parte dell’Isola di Murano.
Il leit-motiv dell’intervento è costituito dal mantenimento di un’estetica di tipo industriale per valorizzare gli spazi di ampio respiro e l’originalità tipologica che contraddistinguono il lotto.

Le porzioni di facciata esistenti sono di grande interesse storico e architettonico. Troviamo i mattoni faccia a vista, una tipica struttura a campate regolari con lesene, bucature centrali ad arco o rettangolari. Il progetto prevedeva un ripristino integrale dell’esistente tramite un accurato intervento di restauro e nuove aperture mediante l’adozione di tecniche costruttive tradizionali all’interno di un disegno modulare.
Nasce così il concetto di scatola nella scatola: le facciate storiche recuperate, con la loro texture di mattone faccia a vista e le ampie bucature costellate di conci di pietra d’Istria diventano le quinte ideali su cui affacciare una struttura autonoma dal punto di vista impiantistico e strutturale, separata da quelle esterne da uno spazio interstiziale continuo sulla verticale.
Nel caso della facciata esterna il progetto proposto riprende l’impaginazione esistente insistendo sulla qualità grafica del disegno grazie al contributo delle bucature seriali e alla reiterazione di elementi industriali quali le griglie in acciaio color grigio. La facciata interna si oppone alla matericità della sua pelle originaria con una consistenza evanescente e traslucida.

La facciata interamente vetrata in corrispondenza delle camere, modulata e movimentata, che contravviene all’ordine austero delle campate ottocentesche.
L’interazione delle due scatole, quella esterna, portatrice della memoria storica e quella interna, contemporanea e funzionale avviene al livello di copertura con la penetrazione delle capriate nelle stanze e negli spazi comuni del sottotetto del corpo di fabbrica maggiore generando una serie di punti panoramici. Proprio le capriate sono le protagoniste, restaurate e ove opportuno fedelmente ricostruite, dell’intervento conservativo.

L’estetica industriale è enfatizzata ulteriormente negli interni dalle proporzioni verticali dei vuoti a tutt’altezza e dei corridoi, dai chiaroscuri imponenti generati dai pieni e vuoti nella composizione volumetrica, e non ultimo dalla scelta di materiali di tradizione vernacolare che si conformano con grazia alle variazioni temporali.

Il tema del vetro si ripropone ancora nel prospetto interno sul ricevimento, caratterizzato da una fascia continua vetrata al primo piano, scandita da esili partizioni, che può essere spunto per virtuosismi dell’arte della lavorazione e decorazione. Per le opere di fondazione sono state sviluppate, in collaborazione con tecnici esterni, soluzioni migliorative e tecnologicamente all’avanguardia.